Da qualche settimana, ormai, è cominciata la fioritura dell’uva da tavola precoce siciliana, la cui raccolta inizierà entro la seconda decade di maggio. Per documentare da vicino quel che accade nell’areale interessato, ci siamo recati in visita presso l’azienda agricola “Casa di Grazia”, dove abbiamo intervistato Angelo Brunetti, che si occupa della gestione in campo.
Angelo Brunetti mostra la fioritura delle sue uve seedless. Abbiamo scattato le foto pubblicate nel presente articolo alcuni giorni fa.
“Con le seedless riusciamo ad anticipare di circa 20 giorni la produzione di uva da tavola siciliana – ha detto Brunetti – Si tratta di una finestra importante, che ci consente di avere un vantaggio commerciale non indifferente, per oltre l’ottanta per cento dei nostri 120 ettari impegnati con la coltivazione di uva da tavola, specialmente quella senza semi. In questo modo, riusciamo a servire i mercati internazionali con la prima uva da tavola stagionale di produzione europea. Il nostro primo sbocco commerciale è certamente l’Europa stessa, ma ci inoltriamo anche verso destinazioni più lontane, principalmente gli Emirati Arabi e il Canada, grazie all’OP Opens, cui siamo associati”.
Dettaglio fioritura di uva senza semi
Perché coltivare uva da tavola senza semi? “Tutto nasce da un viaggio compiuto anni fa a Londra – ha rivelato l’esperto – dove ho avuto modo di assaggiare per la prima volta delle uve rosate e bianche senza semi. La consistenza di questi acini mi è piaciuta molto e anche il loro gusto; ciò mi ha spinto a documentarmi e, dopo averne compreso i grandi potenziali dell’uva senza semi, ho iniziato io stesso a produrla. Per dare un’idea di ciò che questo segmento rappresenta, basti pensare che, in Nord America, i Millennials nemmeno le conoscono, le uve con semi”.
“Insomma, ho preso coscienza del grande ritardo nella produzione siciliana per quanto riguarda queste varietà – ha aggiunto l’intervistato – Un ritardo che sto cercando di colmare assieme ad altri imprenditori agricoli, motivato dalla forbice di remunerazione che si ottiene rispetto alle varietà più tradizionali. Con le seedless riusciamo a spuntare anche il 50% in più, sul piano commerciale, e le quotazioni possono anche aumentare grazie alla precocità dei nostri areali. Si tratta di un buon vantaggio sul prodotto nazionale, mentre siamo preceduti soltanto dall’Egitto che però termina la stagione delle senza semi a fine maggio o inizio giugno, proprio quando noi entriamo in piena produzione. Solo successivamente arriva il prodotto pugliese. Questa particolare precocità può essere definita la ‘magia’ del microclima generato dal Golfo di Gela che, in questo modo, ci regala 20 giorni di totale assenza di concorrenza nell’emisfero boreale. Le nostre uve vengono commercializzate in cassette a marchio ‘Brunetti e Beatrice'”.
Le caratteristiche che dovrebbe avere un’uva ideale
“Secondo me – ha detto Angelo Brunetti, in chiusura – l’acino ideale deve essere senza semi, con il suo tipico sapore delicato, dal profumo gradevole e percepibile e dal retrogusto marcato, magari di moscato, come quello tipico dell’uva Italia”.
Fonte: FreshPlaza.it
Autore: Gaetano Piccione